Home IN EVIDENZA La legge di bilancio. Manovra, Draghi: «Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale»

La legge di bilancio. Manovra, Draghi: «Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale»

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La legge di bilancio. Manovra, Draghi: «Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti e miglioriamo la spesa sociale»

«É una legge espansiva, che accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica di questo governo. Si agisce sia sulla domanda ma anche molto sull’offerta: tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale». Lo ha detto il premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha varato la manovra da quasi 30 miliardi.

La crescita è la bussola e sarà ben oltre il 6%

«Al problema del debito pubblico, a quello delle prestazioni sociali inadeguate e alle altre giuste modifiche del nostro sistema sociale che non abbiamo potuto fare negli anni passati – ha detto Draghi – si esce attraverso la crescita: il Paese crescerà bene oltre il 6% e questa è una bussola e la strategia di questo governo».

Attenzione all’equità e alla qualità della crescita

Per il premier «bisogna mantenere questa crescita anche negli anni a venire, questi trimestri sono stati notevoli e il quarto si annuncia positivo. Sempre maggiore attenzione si mette sulla qualità di questa crescita e questa è una novita, è un mutamente nel pensiero di chi fa economia in Europa». E non è solo crescita: «Sempre maggiore attenzione si pone alla qualità di questa crescita sulla sostenibilità, sull’inclusività, sull’equità di questa crescita. É un mutamento del pensiero e dell’azione, non solo in Italia».

In 3 anni taglio tasse per 40 miliardi, 24 al cuneo

Con la manovra, ha detto Draghi, «tagliamo le tasse e stimoliamo gli investimenti. Abbiamo dato priorità agli interventi per la crescita». Destiniamo «40 miliardi in un triennio – ha detto Draghi – alla riduzione delle imposte, di cui 24 al cuneo e la parte restante agli incentivi fiscali, alle famiglie e imprese per il patrimonio immobiliare e la digitalizzazione».

Pensioni, obiettivo è pieno ritorno al contributivo

«Quota 100 è stata un’esperienza che non ho mai condiviso e che ha creato la necessità di tornare alla normalità ancora più urgentemente perché è costata molto. Quindi dobbiamo tornare al sistema contributivo che sia sostenibile». ha detto il permier. Sulle pensioni «l’obiettivo è il ritorno in pieno al sistema contributivo, con una transizione a Quota 102 (38 anni di contributi e 64 anni di età)», ha detto il premier, spiegando che il governo ha messo mano a Opzione donna, all’Ape sociale «ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo. Il governo – ha aggiunto – è disponibile al confronto con le parti sociali» e con il Parlamento «perchè l’obiettivo – ha ribadito – è il pieno ritorno al contributivo che è la “scatola” dentro cui tante cose si possono aggiustare». La prima cosa, ha detto Draghi, «è la flessibilità in uscita, la seconda è recuperare al lavoro chi lavora in nero e riequilibrare il rapporto per le pensioni dei giovani oggi fortemente squilibrate».

Confermiamo molti incentivi, rilancio degli investimenti

«Confermiamo molti incentivi per il prossimo anno come quello delle costruzioni: hanno avuto ruolo molto positivo per stimolare la ripresa delle costruzioni», ha sottolineato il premier. «Questa legge punta con forza sul rilancio degli investimenti, stanziamo 89 miliardi dal 2022 al 2036, ma se si considera tutto, Pnrr, fondi già stanziati e quelli di questa legge di bilancio si arriva a 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni». Draghi ha spiegato che questi investimenti saranno diretti alle infrastrutture, a colmare il divario tra Nord e Sud, alla transizione digitale e a quella ecologica.

Grandi architetti per costruire nuove scuole

Draghi ha sottolineato che la legge di bilancio «è coerente con il Piano di ripresa e resilienza, acceleriamo i fondi fortemente» e tra i progetti una delle «idee più importanti è quella di avere un formato standard per la costruzione delle scuole progettato da grandi architetti e che i comuni potranno usare: il tempo per costruire una scuola il tempo potrebbe essere ridotto».

Rdc, no agli abusi, controlli più precisi

«Sul reddito di cittadinanza ho già detto in passato che ne condivido il principio, ma bisogna che abbia un’applicazione che sia esente da abusi e che non sia di intralcio al buon funzionamento del mondo del lavoro». Draghi ha spiegato che i controlli, che verranno dettagliati nei prossimi giorni, saranno studiati e saranno «molto più precisi e ex ante». Draghiha spiegato che «fino all’ultimo nel cdm abbiamo portato avanti una riflessione per controlli che consentano di raggiungere anche il secondo obiettivo, cioè che il rdc per gli occupabili non sia un ostacolo all’accettazione di proposte di lavoro. Inoltre, a differenza che in precedenza, il percettore se rifiuta la proposta avrebbe perso al 100%» il reddito di cittadinanza.

Ora invece la perdita «è graduata, ma importante controllare se abbia ottenuto e rifiutato la proposta per far partire il decalage». Il ministro del Lavoro Orlando ha spiegato subito dopo che il rifinanziamento del reddito di cittadinanza «prevede un meccanismo che spinge di più alla ricerca di lavoro. Sono stati inseriti incentivi per le imprese che assumono i percettori, sono stati incrementati i controlli ed è stata prevista la perdita del beneficio dopo il secondo rifiuto».

Franco: «Aumentiamo di 1 mld risorse per Rdc, a cig e pensioni altri 1,5 mld»

Nella manovra è previsto l’aumento pari a un miliardo per le risorse del reddito di cittadinanza per fare sì che nel 2022 siano uguali a quelle disponibili nel 2021, ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa. Per le misure a carattere sociale, che vanno dalla cassa integrazione alle pensioni, vengono stanziati «altri 1,5 miliardi». Interessato dalla manovra anche il Fondo di garanzia per le Pmi, al quale verranno messi a disposizione «3 miliardi di euro», ha continuato Franco.

Otto miliardi per l’avvio della riforma fiscale

Nella manovra sono previsti 8 miliardi di euro per l’avvio della riforma fiscale. «Non definiamo oggi i tagli, ma le finalità», ha spiegato il ministro, che sono una riduzione «dell’Irpef e dell’Irap». Nelle prossime settimane, ha detto Franco, «ascolteremo le parti sociali e proporremo un emendamento governativo alla manovra che definisca la modalità utilizzo degli 8 miliardi che rappresentano l’avvio del processo della riforma del sistema fiscale».

Chi inizia lavori con un’aliquota superbonus rimarrà a quella

Per quanto riguarda il superbonus «saranno previste delle misure per gestire le transizioni da una aliquota all’altra, per fare sì che chi inizia i lavori con quella aliquota rimanga a quella», ha spiegato Daniele Franco.

Incentivi in ricerca e sviluppo prolungati fino al 2031

Il ministro ha anche sottolineato che gli incentivi in ricerca e sviluppo sono prolungati fino al 2031. Nel 2022, ha spiegato Franco, «interveniamo per 4 miliardi sulla spesa sanitaria. Circa metà saranno per l’acquisto di vaccini e medicinali anti Covid con cui gestiamo la fase di uscita dalla pandemia. L’altra metà, oltre 2 miliardi sono invece destinati al potenziamento delle risorse per il servizio sanitario nazionale».

Orlando: «Manovra forte segno sociale, contro le disuguaglianze»

«É una manovra di forte segno sociale, di contrasto alle disuguaglianze. C’è un forte investimento nelle politiche sociali», ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, ricordando il finanziamento al fondo sociale, quello a tutti gli strumenti che già esistevano per le aree di crisi.

Per la parità salariale di genere 52 milioni

«E poi c’è un fatto nuovo: il fondo per la parità salariale di genere, 52 milioni di euro per ridurre il gap sul fronte della differenza salariale uomo-donna», ha aggiunto Orlando.

Si allarga l’accesso alla Naspi

L’intervento sugli ammortizzatori sociali, ha spiegato Orlando, «si caratterizza per l’ambizione universalistica, porta protezioni laddove non c’erano ed estende quelli esigui nelle aziende tra i 5 e i 10 dipendenti». Per Orlando la misura «garantisce a tutti di beneficiare di trattamenti integrazione salariale». Alla riforma degli ammortizzatori sociali vengono destinati «3 miliardi in debito ma sono 4,6 di saldo. É una misura di carattere strutturale e a 360 gradi, che guarda al lavoro in tutte le sue declinazioni e guarda in maniera più equa a tutte le generazioni». Si allarga l’accesso alla Naspi, ha sottolineato il ministro Orlando, «con una riduzione delle giornate lavorate, si amplia la platea con attenzione ai più giovani che sono quelli con lavoro precario e discontinuo».

Con nuovi ammortizzatori protezioni dove non c’erano

L’intervento sugli ammortizzatori sociali, ha detto il ministro Orlando, «si caratterizza per l’ambizione universalistica, porta protezioni laddove non c’erano ed estende quelli esigui nelle aziende tra i 5 e i 10 dipendenti». Per Orlando la misura garantisce a tutti di beneficiare di trattamenti integrazione salariale.

I punti chiave

Nicoletta Cottone
[ il Sole 24 ORE ]